La Costituzione prevede insieme allo Stato un complesso di autonomie locali e regionali dotati di autonomia:
a) Politica - art 114
b) Legislativa - art 117
c) Amministrative - art 118
d) Finanziaria - art 119
Le Regioni sono 15 ordinarie e 5 a statuto speciale; le Regioni vennero istituite nel 1970 dallo Stato con leggi o atto equiparato; nel 1972 e 1977 grazie ai decreti di trasferimento e al d.lgs 616/1977 lo Stato, anche se parzialmente, trasferì a loro anche le funzioni amministrative.
Nel 2001 venne approvata la legge costituzionale 3/2000 con riforma del titolo V che accentuava il decentramento amministrativo dello Stato in: comuni, province, città metropolitane e regioni.
Questi enti sono autonomi e collocati allo stesso livello dello Stato grazie alle leggi pariordinate, purché rispettino la Costituzione e eventuali vincoli europei. Con la Legge Bassanini e la riforma costituzionale ai comuni vennero affidate alcune funzioni amministrative sottoposte al principio di:
a) Sussidiarietà - Governo interviene solamente qualora gli enti locali non siano in grado di farlo
b) Differenziazione - Gli enti, anche se allo stesso livello, possono svolgere funzioni diverse
c) Adeguatezza - La funzioni sono attribuite agli enti che abbiano i requisiti necessari.
CONFERENZA STATO REGIONE
Il sistema delle conferenze è lo strumento con il quale si svolge la leale collaborazione tra Stato e Regione:
a) Conferenza Permanente per i Rapporti tra Stato, Regione e Provincia Autonoma di Bolzano e Trento
b) Conferenza Stato, città e autonomie locali
Queste conferenze sono presiedute dal PM oppure Ministro delegato e da alcuni Ministri insieme ai Presidenti delle Regioni e quindi sono le sedi di confronto tra Governo e enti locali, rapporto basato sul principio di leale cooperazione - codecisione dell'atto.
Tale principio collocava gli enti in una posizione di parità rispetto allo Stato, poiché agivano negli interessi della collettività, infatti prima della riforma ogni legge regionale doveva prima essere approvata dallo Stato, dopo la riforma però il loro rapporto passò da orizzontale - gerarchico a verticale -collegiale.
RAPPORTO TRA REGIONE ED ENTI LOCALI
Lo Stato riconosce e promuove le autonomie locali - Art. 5
L'applicazione dell'articolo 5 avvenne in maniera ritardata poi i comuni e le province dovettero fare i conti con un nuovo centralismo delle Regioni, le quali non intendevano affidarli le funzioni amministrative.
Fondamentale furono Legge 142/1990 e la riforma del 1993 le quali introdussero l'elezione diretta del sindaco e del presidente della provincia e Legge Delrio 56/2014 che modifico l'assetto della Provincia, non più legittimata dal corpo elettorale.
a) COMUNI - Rappresentano la comunità, godono di autonomia normativa, organizzativa e amministrativa. Il sindaco e il consiglio comunale vengono eletti dal corpo elettorale.
b) PROVINCIA - Collocato tra Comune e Regione; vengono eletti dai sindaci e consiglieri regionali. hanno la funzione di coordinamento e gestione.
c) CITTÀ' METROPOLITANA - Sostituiscono la Provincia a Torino, Milano, Genova, Venezia, Reggio Calabria, Roma Capitale, Napoli, Bari, Firenze e Bologna.
d) UNIONE DEI COMUNI
FINANZE
L'articolo 119 garantisce autonomia agli enti locali e alle regioni sul versante delle entrate e uscite; infatti hanno finanze alimentate da tributi proprio. Tuttavia lo Stato non ha perso la sua potestà per quanto riguardo 'l'indirizzo finanziario ed economico, anche se può intervenire solamente nelle materie generali - art 117
L'ammontare dei fondi si basa sulla ricchezza tassata, quindi lo Stato deve intervenire per evitare che ci siano disuguaglianze e squilibri tra le regioni, per questo motivo mette a disposizione un fondo perequativo, nonché la possibilità di destinare ulteriori risorse alle regioni in difficoltà.
FORMA DI GOVERNO REGIONALE
La legge costituzionale 1/1999 modificò gli articoli 121-126 della Costituzione, introducendo l'elezione diretta del Presidente della Regione.
Prima della riforma le Regioni avevano un forma di governo parlamentare a predominanza assemblare con un sistema elettorale basato sul proporzionale, che tuttavia portava all'instabilità e crisi, tanto che già nel 1995 avevano cercato di introdurre una riforma del sistema elettorale:
a) Premio di maggioranza
b) Sbarramento
c) Capolista era destinato alla presidenza della Giunta
d) 80% dei seggi era destinato ai collegi provinciali, mentre il 20% ai collegi regionali
Dopo la riforma, la regione si caratterizzò da due strutture legittimate dal corpo elettorale:
a) Consiglio Regionale
b) Presidente della Regione: Nominava la Giunta "simul stabunt, simul cadent"
Non tutte le regioni adottarono questa riforma, tanto che lo Stato dovette intervenire per definire i principi basi di ogni regione:
a) Candidato alla Presidenza è il capolista
b) Presidente viene eletto quando ottiene il maggior numero di voti
c) Entro 10 giorni nomina la Giunta
d) In caso di dimissioni oppure sfiducia, le elezioni avranno luogo entro 3 mesi
FORMA DI GOVERNO LOCALE
Sindaco e consiglieri comunali vengono eletti direttamente dal corpo elettorale, con un sistema basato sul proporzionale - 1/3 e maggioritario - 2/3. Rimangono in carica per 5 anni e il sindaco non può ricoprire più di due mandati di seguito.
a) Comuni fino a 15.000 abitanti - Il sindaco viene collegato ad una lista di consiglieri comunali
b) Comuni con oltre 15.000 abitanti - Il sindaco viene collegato ad una o più liste di consiglieri, l'elettore può anche attuare un voto disgiunto.
Qualora si vada al ballottaggio:
- Vince il sindaco che ottiene più voti
- Premio di maggioranza
- Sbarramento al 3%
a) Politica - art 114
b) Legislativa - art 117
c) Amministrative - art 118
d) Finanziaria - art 119
Le Regioni sono 15 ordinarie e 5 a statuto speciale; le Regioni vennero istituite nel 1970 dallo Stato con leggi o atto equiparato; nel 1972 e 1977 grazie ai decreti di trasferimento e al d.lgs 616/1977 lo Stato, anche se parzialmente, trasferì a loro anche le funzioni amministrative.
Nel 2001 venne approvata la legge costituzionale 3/2000 con riforma del titolo V che accentuava il decentramento amministrativo dello Stato in: comuni, province, città metropolitane e regioni.
Questi enti sono autonomi e collocati allo stesso livello dello Stato grazie alle leggi pariordinate, purché rispettino la Costituzione e eventuali vincoli europei. Con la Legge Bassanini e la riforma costituzionale ai comuni vennero affidate alcune funzioni amministrative sottoposte al principio di:
a) Sussidiarietà - Governo interviene solamente qualora gli enti locali non siano in grado di farlo
b) Differenziazione - Gli enti, anche se allo stesso livello, possono svolgere funzioni diverse
c) Adeguatezza - La funzioni sono attribuite agli enti che abbiano i requisiti necessari.
CONFERENZA STATO REGIONE
Il sistema delle conferenze è lo strumento con il quale si svolge la leale collaborazione tra Stato e Regione:
a) Conferenza Permanente per i Rapporti tra Stato, Regione e Provincia Autonoma di Bolzano e Trento
b) Conferenza Stato, città e autonomie locali
Queste conferenze sono presiedute dal PM oppure Ministro delegato e da alcuni Ministri insieme ai Presidenti delle Regioni e quindi sono le sedi di confronto tra Governo e enti locali, rapporto basato sul principio di leale cooperazione - codecisione dell'atto.
Tale principio collocava gli enti in una posizione di parità rispetto allo Stato, poiché agivano negli interessi della collettività, infatti prima della riforma ogni legge regionale doveva prima essere approvata dallo Stato, dopo la riforma però il loro rapporto passò da orizzontale - gerarchico a verticale -collegiale.
RAPPORTO TRA REGIONE ED ENTI LOCALI
Lo Stato riconosce e promuove le autonomie locali - Art. 5
L'applicazione dell'articolo 5 avvenne in maniera ritardata poi i comuni e le province dovettero fare i conti con un nuovo centralismo delle Regioni, le quali non intendevano affidarli le funzioni amministrative.
Fondamentale furono Legge 142/1990 e la riforma del 1993 le quali introdussero l'elezione diretta del sindaco e del presidente della provincia e Legge Delrio 56/2014 che modifico l'assetto della Provincia, non più legittimata dal corpo elettorale.
a) COMUNI - Rappresentano la comunità, godono di autonomia normativa, organizzativa e amministrativa. Il sindaco e il consiglio comunale vengono eletti dal corpo elettorale.
b) PROVINCIA - Collocato tra Comune e Regione; vengono eletti dai sindaci e consiglieri regionali. hanno la funzione di coordinamento e gestione.
c) CITTÀ' METROPOLITANA - Sostituiscono la Provincia a Torino, Milano, Genova, Venezia, Reggio Calabria, Roma Capitale, Napoli, Bari, Firenze e Bologna.
d) UNIONE DEI COMUNI
FINANZE
L'articolo 119 garantisce autonomia agli enti locali e alle regioni sul versante delle entrate e uscite; infatti hanno finanze alimentate da tributi proprio. Tuttavia lo Stato non ha perso la sua potestà per quanto riguardo 'l'indirizzo finanziario ed economico, anche se può intervenire solamente nelle materie generali - art 117
L'ammontare dei fondi si basa sulla ricchezza tassata, quindi lo Stato deve intervenire per evitare che ci siano disuguaglianze e squilibri tra le regioni, per questo motivo mette a disposizione un fondo perequativo, nonché la possibilità di destinare ulteriori risorse alle regioni in difficoltà.
FORMA DI GOVERNO REGIONALE
La legge costituzionale 1/1999 modificò gli articoli 121-126 della Costituzione, introducendo l'elezione diretta del Presidente della Regione.
Prima della riforma le Regioni avevano un forma di governo parlamentare a predominanza assemblare con un sistema elettorale basato sul proporzionale, che tuttavia portava all'instabilità e crisi, tanto che già nel 1995 avevano cercato di introdurre una riforma del sistema elettorale:
a) Premio di maggioranza
b) Sbarramento
c) Capolista era destinato alla presidenza della Giunta
d) 80% dei seggi era destinato ai collegi provinciali, mentre il 20% ai collegi regionali
Dopo la riforma, la regione si caratterizzò da due strutture legittimate dal corpo elettorale:
a) Consiglio Regionale
b) Presidente della Regione: Nominava la Giunta "simul stabunt, simul cadent"
Non tutte le regioni adottarono questa riforma, tanto che lo Stato dovette intervenire per definire i principi basi di ogni regione:
a) Candidato alla Presidenza è il capolista
b) Presidente viene eletto quando ottiene il maggior numero di voti
c) Entro 10 giorni nomina la Giunta
d) In caso di dimissioni oppure sfiducia, le elezioni avranno luogo entro 3 mesi
FORMA DI GOVERNO LOCALE
Sindaco e consiglieri comunali vengono eletti direttamente dal corpo elettorale, con un sistema basato sul proporzionale - 1/3 e maggioritario - 2/3. Rimangono in carica per 5 anni e il sindaco non può ricoprire più di due mandati di seguito.
a) Comuni fino a 15.000 abitanti - Il sindaco viene collegato ad una lista di consiglieri comunali
b) Comuni con oltre 15.000 abitanti - Il sindaco viene collegato ad una o più liste di consiglieri, l'elettore può anche attuare un voto disgiunto.
Qualora si vada al ballottaggio:
- Vince il sindaco che ottiene più voti
- Premio di maggioranza
- Sbarramento al 3%
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