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Grande Guerra: Fronte Militare


FRONTE MILITARE

Occidente: Germania, Francia e Inghilterra
Oriente: Germania, Italia, Russia e Austria

La Grande Guerra era una guerra totale poi mirava alla totale e incondizionata subordinazione dell’avversario. Utilizzo di ogni risorsa e ogni mezzo in modo da annientare il nemico. Nessuno era escluso, tutti erano coinvolti.

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I nuovi cavalieri dell’apocalisse non erano più le carestie o le epidemie, ma la guerra, la quale aveva lasciato oltre 10 milioni di morti e circa 40 milioni di feriti.

TRINCEA

La Russia aveva un esercito molto grande ma lento e inferiore rispetto agli eserciti francesi e tedeschi per quanto riguarda l’armamento e l’addestramento.

L’Inghilterra invece aveva un esercito forte ma di dimensioni ridotte poi si affidavano alla leva volontaria, fu soltanto nel 1916 che decisero di introdurre la leva obbligatoria.

La Germania sul fronte Occidentale si trovava bloccata nei pressi del Fiume Marna, mentre ad Oriente, dopo un primo avanzare russo, contrattaccarono annientando a Tanninberg la II armata russa, originando una delle più clamorose disfatte della storia: 100.000 prigionieri, 50.000 tra morti e feriti e oltre 500 canoni distrutti.

Tuttavia, grazie all'intervento della Romania e l'arrivo del rigido inverno il quale li rallentò, i russi riuscirono a riorganizzarsi e contrattaccare accerchiando la V armata tedesca, costringendoli alla resa.

La Grande Guerra oltre ad essere una guerra totale aveva altre importanti caratteristiche:
-          -  Spostamento di una grande quantità di soldati
-          -  Nuove tecnologie e mezzi di trasporto e comunicazione
-          -  Durata dei combattimenti

Questi elementi resero impossibile attuare una guerra di movimento, quindi si passò ad una guerra di posizione, che mirava al logoramento fisico e psichico dei combattenti.

La guerra di posizione sottintendeva lunghi periodi di immobilità e staticità, costringendo i soldati a reprimere la loro aggressività e adrenalina, con gravi conseguenze a livello fisico e psichico.

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“Lungo ozio senza un minuto di riposo”

Sul piano tattico, le piazzeforti divennero facili bersagli, fu allora che decisero di ricorrere alle gallerie e alle buche, note come tana di volpe: 16.000 Km Tedesche e 12.000 Km quelle degli alleati.

La vita nelle gallerie e nelle buche era molto difficile, ma ancora di più era la vita nelle trincee; scarse condizioni igieniche, deprivazione di sonno, riposo, cibo e acqua potabile.

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“Umanità abbrutita, abbattuta e disumana”

Ma peggio della paura era soltanto l’orrore, compagni morti, distruzioni, esplosioni, elementi che contribuirono alla cosiddetta perdita del confine.

I soldati non erano più in grado di distinguere tra ciò che era giusto e sbagliato, vero e falso, pulito e sporco, vivo e morto, e questa condizione spesso portava alla follia.

ATTACCO

Gli attacchi delle trincee venivano preparati da squadre di guastatori, i quali avevano come obiettivo quello di aprire la strada ai compagni, spesso il loro lavoro veniva coadiuvato dall'artiglieria, in modo da spingere i nemici sulla difensiva.

In Italia, il Capo dello Stato Maggiore Cadorna rifiutò di adeguare le proprie tecniche alla guerra di posizione, convinto che alla fine erano destinati alla vittoria le truppe più disciplinate e non quelle meglio istruite, quelle che avevano nel cuore la volontà di vincere e un invidiabile fede nel successo, pertanto comandava i soldati italiani ad attaccare le trincee austriache, tanto che nelle Battaglie dell’Isonzo, in 4 offensiva morirono circa 200.000 uomini.

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UBBIDIENZA

Come era possibile in queste condizioni assicurare l’ubbidienza dei soldati? Per decenni l’ubbidienza in guerra venne attribuita al patriottismo, affermazione non accurata, basta pensare all'Italia la quale quando entrò in guerra non aveva i territori minacciati e le alleanze non contribuirono a formare un senso civico, fu soltanto successivamente che si diffuse l‘idea della necessità di difendere la patria, la famiglia e il futuro.

Per questo occorre considerare molti elementi come ad esempio la personalità dei soggetti, il senso del dovere e della famiglia, la paura di venire meno al proprio giuramento, ai propri cari e soprattutto la paura del disonore verso la patria.

Ovviamente, non tutti erano disposti a mettersi a disposizione della propria nazione, quindi spesso si cercava una via di fuga dalla prima linea: renitenza alla leva, diserzione, autolesionismo e suicidio.

NORMALITA’

I soldati vivevano in una sorta di mondo parallelo, estraneo alla realtà, quindi per loro era fondamentale mantenere forte il legame con la vita precedente, con la famiglia e con i propri cari, per evitare di essere dimenticati e di dimenticare. Un momento nel quale non fossero più combattenti, ma semplicemente ragazzi, uomini, padri, mariti e figli.

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Fu allora che lo Stato insieme ad alcune ditte private decisero di distribuire delle cartoline, contenenti saluti e messaggi prestampati:

a -    Facilitando il compito degli analfabeti
b -      Propaganda e patriottismo 

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