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Europa tra controrivoluzione e libertà

In Francia, come in molti Stati europei, quello delle armi era un mestiere come ogni altro dunque ci si arruolava in cambio di uno stipendio, mentre gli ufficiali provenivano tutti dalla nobiltà e aristocrazia.

La Rivoluzione Francese ha in qualche modo stravolto questo assetto, basta pensare che con il suo scoppio molti nobiliti scapparono all'estero dunque con la guerra contro la Prussia gli ufficiali rimasti si rifiutarono di combattere e fu soltanto grazie ai volontari che le truppe nemiche furono arrestate nel 1792 a Valmy, mettendo in imbarazzo l'esercito ufficiale francese.

Possiamo dunque affermare che si erano costituiti due eserciti - volontario e quello ufficiale - i quali
gradualmente finirono per mescolarsi facendo dell'esercito francese una macchina di combattività ed efficienza.

Politicamente l'esercito si trovava al centro, suo obiettivo era quello di ripristinare e mantenere l'ordine, dunque erano lontani sia dalla destra conservatrice sia dalla sinistra rivoluzionaria.

Divenne così un importante strumento nelle mani dei governi francesi giocando un ruolo determinante in tutte le principali fasi politiche della Nazione.

COALIZIONE ANTIFRANCESE

Vi erano almeno due buoni motivi per entrare in guerra contro la Francia:

1. Impedire che le idee rivoluzionarie potessero penetrare all'interno degli altri Stati europei minacciando le monarchia tradizionali

2. Sconfiggere una nazione che stava diventando un protagonista non irrilevante nel panorama politico europeo.

Il problema era che la 1 Coalizione non aveva ben chiaro i motivi della sua mobilitazione, la stessa Austria che aveva manifestato solidarietà alla monarchia francese, spesso si lasciava condizionare da considerazioni geografiche e territoriali.

Questa coalizione dunque fallì per una serie di motivi:

1. Austria e Spagna subordinavano la propria mobilitazione ai finanziamenti degli inglesi

2. Spagna e Prussia avviarono una serie di negoziati per uscire dalla coalizione quando capirono che non avrebbero ottenuto una vittoria in tempo brevi

3. Austria dimostrava uno scarso interesse nei confronti del Belgio, che era pur sempre un suo possedimento, e che venne nel 1792 occupato dai Francesi.

BELGIO

Il Belgio aveva tentato una rivoluzione sul solco di quella Francese del 1789, la principale differenza era che rivendicavano il ripristino delle vecchie libertà violate dal dispotismo illuminato di Giuseppe II, dunque la loro era una rivoluzione volta ad un ritorno al passato senza rivendicazioni progressive.

Inizialmente i francesi intendevano attuare una guerra di liberazione, tanto che volevano istituire una .cd Repubblica dei Belgi, ma ben presto cambiarono atteggiamento e decisero di assoggettare il paese, adottando una guerra di conquista, secondo la logica del c.d confini naturali.

La grandezza della Francia si trasforma: non era più quella grandezza sociale ma territoriale e geografica, conquistabile militarmente.

OLANDA

Anche l'Olanda aveva tentato una rivoluzione per liberarsi del suo capo, lo stoutholder.

Pe molti secoli Amsterdam era stata contesa fra una élite mercantile e la casa degli Orange, che sostenuta dalla popolazione, gradualmente divenne una dinastia ereditaria.

Quando i francesi entrarono nel paese furono colti dai patriotti con entusiasmo in quanto colsero l'occasione come un'opportunità per rinnovarsi, il problema era che i francesi in nessun momento intendevano attuare una guerra di liberazione, la loro intenzione fin dall'inizio era quella di assoggettare il sistema bancario e finanziario olandese per risanare il proprio bilancio statale innescando un conflitto.

Questo conflitto però fu detto di velluto in quanto senza spargimenti di sangue il che contribuì a far dell'Olanda una repubblica batava.

EGITTO

Napoleone sapeva di non poter affrontare la flotta inglese sulla Manica, dunque decise di attuare una strategia tipica delle monarchia assolute ossia attaccare le sue colonie, in quanto era impossibile agli inglesi controllare tutti i mari con la stessa determinazione ed efficacia con la quale controllava la Manica.

Decise di conquistare l'Egitto, il quale nonostante fosse sotto dominio dell'Impero Ottomano, costituiva una minaccia all'India e avrebbe permesso ai francesi di inserirsi nella rotta commerciale ad oriente.

Napoleone preparò con cura la propria missione, salpò da Tolone e sbarcò in Egitto dove nella Battaglia delle Piramide sconfisse l'esercito dei mamelucchi.

Napoleone si era presentato come liberatore, ma gli incendi e i massacri finirono per terrorizzare la popolazione locale.

L'ammiraglio Nelson, che si era lasciato sfuggire la flotta francese la ritrovò nella rada di Abukir e la sconfisse tagliando fuori il corpo di spedizione, mentre l'esercito turco avanzava via terra per riprendersi il paese.

Napoleone reagì con ferocia, decise di invadere la Siria e a Giaffa ordinò la resa dei nemici, al loro rifiutò ordinò il massacro della popolazione locale, ma questo crimine di guerra fu del tutto inutile in quanto era impossibile sconfiggere l'esercito turco, finanziato dagli inglesi, prima dell'arrivo dell'estate, fu allora costretto a tornare in Egitto dove consolidò il proprio potere.

A questo punto però Napoleone era stanco di combattere e vincere, era deciso a governare e per questo era disposto a conquistare il potere in Francia

Nel frattempo si era costituita la 2 Coalizione tra Inghilterra e Austria, la quale liberò l'Italia e per evitare di rimanere schiacciati nell'Italia meridionale, i francesi furono costretti ad abbandonare Napoli, Roma e Milano.

La stessa Francia era in pericolo, fu allora che il Direttorio decise di rafforzare il proprio potere politico tramite l'adozione di misure a stampo terroristico come quelle adottate durante il terrore giacobino.

Dai 5 direttori originari, ne rimaneva Barras - ex terrorista che aveva partecipato alla Comune di Parigi - intenzionato a far leva sulla figura, carisma e prestigio di Napoleone, per garantire l'unità nazionale e l'ordine sociale, Napoleone tuttavia si era però alleato cn Talleyward e Fouché e nel 9 Novembre del 1799 un colpo di Stato destituì il Direttorio e sciolse i consigli, e nel giorno dopo la Francia si trovò retta da un consolato, composto da 3 consoli di cui il primo era Napoleone.

Venne emanata una nuova Costituzione, questa volta senza alcun riferimento alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789, il potere legislativo era limitato ad approvare le decisioni di Napoleone mentre vennero messe una tto diverse persecuzioni e repressioni volte a garantire l'ordine, ma a differenza di quelle rivoluzionarie, erano volte a privilegiare l'aristocrazia e la borghesia, dimostrando la tendenza di Napoleone ad una torsione verso destra.

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