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Processi di democratizzazione

La democrazia è una delle principali caratteristiche delle recenti forme di Stato e viene percepita come il patrimonio culturale dell'Occidente.

Tale concezione venne semplificata al punto da far di essa una bandiera nella lotta all'estremismo islamico e punto di riferimento nei rapporti internazionali.

Percepire la democrazia come patrimonio culturale tuttavia presuppone una civiltà superiore alle altre dunque impermeabile e non aperta all'apprendimento. Auspicabile sarebbe concepirla invece come un insieme di valori, universali e inderogabili, radicati però in un solo continente, aperto però alle contaminazioni delle altre culture e all'apprendimento.

Un primo tentativo di "esportare"valori universali è costituito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1949 che promuove valori quali libertà e dignità umana.

Nel 1993 a Vienna, la Dichiarazione dell'Uomo venne integrata con nuovi elementi in modo da affrontate le nuove esigenze sorte in seguito alla fine della Guerra Fredda.

Sempre nel 1993 i Paesi asiatici siglarono la Dichiarazione di Bangkok la quale rendendo omaggio alla Dichiarazione, ribadivano la necessità di preservare soprattutto le specificità locali e regionali: relativismo culturale.

Questi stessi Stati però, eccetto la Cina, aderirono alla Dichiarazione del 1993, rigettando quel relativismo e impegnandosi a promuovere valori universali di dignità umana e libertà.

DEMOCRATIZZAZIONE NEL MONDO

America Centrosettentrionali

Il processo di democratizzazione nell'area nacque al suo interno senza particolare ingerenza della comunità internazionale, questo perché gran parte degli Stati - incluso gli Stati più grandi quali Brasile e Argentina, avevano già sperimentato una qualche forma di regime democratico.

Nel 1975, gran parte dei paesi dell'area si trovavano sotto un regime militare, e le costituzioni emanate segnarono un punto di rottura con questi regimi.

Le costituzioni dovettero tuttavia affrontare fin da subito due problemi:

a. Necessità di un governo forte, seppur non totalitario, vista la frammentazione politica venne adottato il modello Presidenziale tuttavia non accompagnata da efficaci congegni di separazione del legislativo che induce i Presidenti a cercare in Parlamento l’appoggio di precarie coalizioni di partiti e/o a scavalcare il Parlamento con appelli diretti al popolo, frammentando ulteriormente il sistema  politico. 

b. Debolezza della separazione dei poteri, ma soprattutto dell'indipendenza dei giudiziario.

Europa Orientale

Forte fu l'influenza dei paesi terzi e della comunità internazionale , un primo passo fu costituito dall'Atto Finale 1975 in seguito alla conclusione dei lavori della Conferenza sulla Sicurezza e Cooperazione, che riconosceva agli Stato aderenti, tra l'altro, il diritto di mobilitarsi per difendere i diritti umani.

Col crollo del muro di Berlino nel 1989, questo processo conobbe un forte sviluppo, grazie all'approvazione di nuove costituzioni e alla riforma di quelle già esistenti.

Un importante contributo fu dato dall'Unione Europea, che subordinava l'adesione degli Stati richiedenti, all'adozione e riconoscimento dei valori e diritti fondamentali.

Asia e Africa

Il processo di democratizzazione nella zona, venne influenzata dall'adozione di numerosi trattati e accordi cui corretto adempimento viene subordinato al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

- State Building

- Azioni militari

- Embargo economico




STATO CONTEMPORANEO

1. Stati Autarchico

2. Stato Illiberale - Riconosce il suffragio universale ma non altri diritti civili 

3. Stato che riconosce il suffragio universale e altri diritti ma in modo superficiale

4. Stato Costituzionale

La diffusione dello Stato Illiberale può essere spiegato da tre elementi:

- Dal fallito tentativo di riforma dello Stato Autarchico, che intendeva riconoscere diritti sociali e civili senza però riconoscere il suffragio universale, in quanto il malcontento popolare non poteva trovare uno sbocco istituzionale.

- Era molto più semplice garantire la regolarità delle elezioni, le quali avvengono periodicamente, che il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

- Controllo degli osservatori internazionali si presta a minor controversia rispetto alla violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.


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