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Rivoluzione Francese

La monarchia francese godeva di notevole prestigio grazie ad una solida linea di successione al trono e ai buoni rapporti con la Chiesa.

La società era gerarchicamente strutturata e dominata dall'aristocrazia e nobiltà, vi erano però delle tensioni sociali soprattutto dal punto di vista fiscale in quanto la nobiltà godeva di privilegi ed esenzioni mentre la Chiesa non pagava le tasse, in cambio versava somme di capitali alla Corona.

Questo modello presentava però due limiti:

- Politico: L'assolutismo rimetteva tutto alla volontà del Re dunque non considerava lo sviluppo e la formazione delle diverse opinioni sociali

- Sociale: Impediva la mobilità sociale e quindi il ricambio della classe dirigente

Per finanziare lo Stato Moderno era necessario aumentare la pressione fiscale introducendo il principio di uguaglianza davanti alla legge e quindi facendo pagare le tasse a tutti. 

Il Re sapeva che per questo avrebbe dovuto confrontarsi con le categorie sociali, il problema era che gli Stati Generali non erano stati più convocati dal 1614 in quanto sostituiti dal c.d parlamenti, i quali però erano contrari all'aumento della fiscalità sia mediante il pagamento delle tasse da parte di tutti, sia mediante l'indebitamento dello Stato.

Fu allora che il Brienné decise di sciogliere i parlamenti sostituendoli con delle corti di nomina regia, incaricati di registrare gli atti del Re, ma con questo violava contemporanenemanete due diritti: proprietà e rappresentanza.

Vi furono grandi proteste le quali rivendicavano la convocazione degli Stati Generali (proteste conservatrici in quanto pretendevano la convocazione di un organo storico ma anche rivoluzionario in quanto pretendevano la apertecipazione popolare alle decisioni dello Stato).

Il Re destituì Brienné e lo sostituì con Necker il quale convocò gli Stati Generali.

Si presentò allora un problema procedurale: vista la composizione tricamerale degli Stati Generali, gli interessi delle classi rappresentate nelle prime due camere - Clero e Aristocrazia -  finirebbero per incidere sulle decisioni finale dell'organo, fu allora che il Terzo Stato chiede ed ottenne il raddoppio del terzo.


Nel 1789 a Versailles si riunirono più di 1000 deputati, ma affinché questo organo funzionasse correttamente era necessario che lavorassero insieme, il Terzo Stato chiese allora che i lavori procedessero monocameralmente, il Re tuttavia dovendo far gli interessi dei primi due Stati si rifiutò ed ordinò che i lavori proseguissero a Camere separate.

Quando i deputati del Terzo Stato trovarono sprangata la porta della sala delle riunioni, si incontrarono in palestra e giurarono di non lasciarsi fino a quando non avessero dato alla Francia una nuova Costituzione.

Il Re preoccupato invocò il colpo di Stato, destituì Necker e fece circondare Parigi dalle truppe regie.

Nel 1789 la popolazione francese già stremata dall'aumento del prezzo del pane prodotto della liberalizzazione dei mercati, si svegliò per trovare la capitale circondata: diede vita ad alcune proteste le quali furono stroncate sul nascere dalle cariche della cavalleria.

Era fondamentale difendersi! Fu allora che comitati di cittadini passarono a setacciare le botteghe alla ricerca di rifornimenti, quando giunse la notizia che nella Bastiglia vi era un enorme quantità di munizioni, decisero di indagare, tuttavia il comandante della Fortezza gli negò l'accesso, loro allora si ribelarono, presero d'assalto il palazzo, lo catturarono e lo giustiziarono: 14 Luglio Presa della Bastiglia


La notizia della presa della Bastiglia accesse gli animi dei francesi, nelle principali città del paese, il popolo prese d'assalto i municipi e contenporanemante si costituì un gruppo volontario - guardia nazionale - intenzionata a difendere la rivoluzione.

Il Re cercò ancora una volta di invocare il colpo di stato tuttavia la guardia nazionale circondò il palazzo reale, lo occupò e il Re fu costretto a trasferirsi a Parigi.

I deputati che inizialmente erano stati chiamati ad affrontare la questione fiscale, fecero un importante passo avanti: dichiararono ingiusti i privilegi feudali e poco dopo venne approvata la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino cui art 1 stabilisce: tutti gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti.



Per la prima volta, una grande nazione sancisce l'uguaglianza dei suoi cittadini davanti alla legge.

I costituenti avevano due obiettivi da portare avanti:

1.Quello originario ossia la sistemazione fiscale alla quale fecero ricorso all'esproprio dei beni della Chiesa

2. Quello che si erano dati ossia la sistemazione costituzionale:

- La Francia venne divisa in dipartimenti e municipalità

- Esecutivo venne affidato al Re

- Legislativo venne affidato ad un Assemblea, eletta a suffragio ristretto dai cittadini attivi.


FINE DELLA MONARCHIA COSTITUZIONALE 

Il Re aveva capito che non si trattava di una semplice ribellione, dunque preoccupato cercò di scappare all'estero, ma venne riconosciuto e costretto a tornare a Parigi.

L'episodio riaccese l'animo dei repubblicani, raggruppati attorno al club dei giacobini. Alle elezioni successive per la Costituente, si vennero a consolidare due schieramenti:

- Controrivoluzionari: Disgustati dal trattamento riservato alla Chiesa e alla monarchia

- Giacobini: Repubblicani, sostenitori della democrazia e della centralità del Parlamento

Il Governo oltre a dover far i conti con due schieramenti politici contrapposti, dovette affrontare la crescente ostilità degli Stati europei, che ben presto sfociò in una guerra.

La guerra era inizialmente vista di buon occhio sia dai controrivoluzionari - i quali vedevano l'occasione per riportare l'ordine - sia dai giacobini - i quali intendevano così non solo consolidare la Rivoluzione in Francia ma anche esportare i valori rivoluzionari negli altri Stati.

Tuttavia la guerra ben presto si rivelò controproducente alla Francia, il principale motivo consiste nel fatto che gran parte degli ufficiali dell'esercito appartenevano alla borghesia e all'aristocrazia, e dunque con la guerra scapparono all'estero mentre quelli rimasti si refutavano di combattere, il che ha permesso che le truppe nemiche invadessero il territorio nazionale.

Nel frattempo però, i c.d cittadini passivi, che avevano clandestinamente iniziato a frequentare le sezioni parigine, rivendicando la libertà - non di iniziativa privata ma di partecipazione politica - si unirono, presero d'assalto il Palazzo Reale, rinnegarono la Costituzione e consegnarono tutti i poteri alla Comune di Parigi,  successivamente decisero di arruolarsi volontariamente, e per l'imbarazzo dell'esercito francese, riuscirono nel 1792 a Valmy ad arrestare e fermare le truppe austriache.

Poche settimane dopo si tennero le elezioni per la nuova Costituente, la quale all'unanimità approvò il modello repubblicano. 

Rimaneva in sospeso la questione del Re, e questo determinò nella rottura tra i rivoluzionari:

a. Girondini, di posizioni moderate,  erano convinti che fosse l'Assemblea a dover giudicare e condannare il Sovrano

b. Giacobini invece credevano che il re dovesse essere condannato a morte, e furono loro a prevalere.

L'episodio dunque segnò il punto di rottura nella rivoluzione, i girondini a causa delle posizioni moderate furono accusati di complottare con i nemici, il che spinse i giacobini ad intensificare e rafforzare il proprio potere politico, adottando qualsiasi misura necessaria - incluso la forza - per proteggere la Francia e la rivoluzione dai nemici interni ed esterni, dando inizio al periodo che chiamiamo Terrore (1793/1794)

TERRORE GIACOBINO

La Rivoluzione aveva stravolto tutti gli assetti tradizionali francesi, ma il costo pagato fu elevatissimi: persecuzioni, condanne a morte.

Il terrore aveva due obiettivi:

1. Offensiva: Liberare e purificare una società e una classe politica corrotta, ricorrendo ad ogni strumento necessario incluso la forza per diffondere valori quali fratellanza e uguaglianza - spesso ricorrevano ai c.d tribunali rivoluzionari.

2. Difensiva: Salvaguardare la rivoluzione e i suoi valori

Il terrore finì per isolare i giacobini al governo, erano costantemente terrorizzati dall'idea di un eventuale mossa dei nemici della rivoluzione, fu questa paura a spingere il suo leader Robespierre a prendere la parola durante una seduta della Convenzione, per far planare le sue minacce su tutti i suoi colleghi, senza distinzioni, nel tentativo di intimorirli e dissuaderli da ogni forma di ribellione, ma fallì in quanto si era nel frattempo consolidato un'alleanza all'interna della Convenzione stessa che mise in minoranza Robespierre, lo sfiduciò e lo condannò a morte.

Ci furono allora diverse proteste le quali rivendicavano l'entrata in vigore della Costituzione del 1793, che era stata derogata a causa della guerra, il problema era che la nuova maggioranza non si riconosceva in un testo così democratico dunque fu necessario elaborare una nuova costituzione, ma per mantenersi sulla strada rivoluzionaria venne stabilito che 2/3 del potere legislativo doveva essere composto dagli ex costituenti, il che ovviamente suscitò le proteste dei filomonarchici, proteste che furono presto stroncate dall'invio dell'esercito, mettendo in evidenza come esso fosse diventato uno strumento cruciale nelle mani dei diversi governi che caratterizzarono la storia politica francese.

La nuova costituzione del 1795:

- Direttorio: Composto da 5 direttori

- Consiglio dei Cinquecento: Partecipa al processo legislativo e propone i componenti del Direttorio al Consiglio degli Anziani

-  Consiglio degli Anziani: partecipava alla formulazione delle leggi e nominava i membri del Direttorio, su proposta del consiglio dei Cinquecento



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