Le sue due principali opere sono:
a) Trattato Teologico Politico - Contenuto altamente teologico, dove tratta l'individuo, la coscienza individuale e il Dio assoluto;
b) Trattato Politico - Tratta la politica e il potere, è contrario alla società politica come artificio, come la vedeva Hobbes, poi in realtà si trova nella natura delle cose.
Mentre Hobbes rinunciava al diritto naturale, Spinoza lo voleva mantenere intatto, conservarlo. Per lui noi siamo tutti uguali e le nostre differenze riguardano solamente una maggiore o minore potenza; afferma che noi siamo come immersi in questo liquido, che corrisponde alla natura, la quale è Potenza (Dio) " Deus cive Natura"; considerando che siamo anche noi stessi dentro la natura, siamo quindi potenza e assecondiamo la nostra natura, autoconservazione, assecondando la potenza.
Nel Trattato Teologico Politico afferma che siccome siamo dentro la natura, noi abbiamo diritto a tutto che esiste all'interno di essa e siccome Dio-Natura è potenza, anche noi siamo individualmente potenti e non ci sono dei limiti, se non la potenza della nostra sostanza, ad esempio forti, deboli, alti e bassi, per questo motivo Spinoza è contrario ad ogni forma di discriminazione, poi all'interno della natura noi siamo tutti uguali.
Questa sua riflessione orizzontale ed immanente ha un importante riflesso politico, poi gli individui riescono a badare a loro stessi, ma se tutto è così bello e perfetto, perché entriamo in conflitto con gli altri?
Perché noi siamo soggetti alle passioni, rispondiamo agli stimoli, positivi ma anche negativi, quindi a differenza di Hobbes, Spinoza ritiene che non è la ragione ma gli affetti e le passioni ad indurre l'uomo a costruire una società civile.
Si arriva alla consapevolezza che è meglio sostenersi a vicenda che rimanere soli, poi la solitudine non consente di sfruttare al massimo il diritto naturale, se non ci fosse questo mutuo soccorso, mancherebbe a loro il tempo e le capacità di attuare il necessario alla propria conservazione; tuttavia mentre per Hobbes l'individuo usciva dallo stato di natura spinto dalla paura, per Spinoza l'individuo esce perché da solo non può conservarsi, e non può sfruttare al massimo i diritti naturali, in altre parole, da soli la vita è molto più difficile rispetto ad una vita in collettività.
Questo patto si basa sul consenso e sul volere che sono principi democratici, perché gli individui non costituiscono un soggetto terzo, come ad esempio il Leviatano, ma costituiscono la società. Gli individui accettano di trasferire la loro potenza alla società senza mai rinunciare ad essa, convinti della necessità della somma della potenza di ognuno.
Per sostenere questa sua teoria, lui fa riferimento agli ebrei e al patto che avevano concluso con Dio, con il quale si assoggettavano a Lui, ma la grande novità di questo episodio stava nel fatto che gli ebrei potevano comunque chiedere conto, chiedere delle spiegazioni e delle risposte a Dio, quindi non rinunciavano mai al loro diritto di natura.
Infine, un altra polemica nei confronti di Hobbes riguardava il fatto di non accettare come gli individui hobbesiani si fossero spogliati dai propri diritti, poi la cittadinanza non doveva mai imporre agli uomini come impossibili, cioè vivere in quella condizione di assolutismo, di piena superiorità del Sovrano rispetto ai sudditi. Per questo motivo nella società di Spinoza esiste il diritto alla resistenza, quindi si possono contestare quelle leggi considerate ingiuste, ma nel frattempo hanno comunque l'obbligo di rispettarle.
a) Trattato Teologico Politico - Contenuto altamente teologico, dove tratta l'individuo, la coscienza individuale e il Dio assoluto;
b) Trattato Politico - Tratta la politica e il potere, è contrario alla società politica come artificio, come la vedeva Hobbes, poi in realtà si trova nella natura delle cose.
Mentre Hobbes rinunciava al diritto naturale, Spinoza lo voleva mantenere intatto, conservarlo. Per lui noi siamo tutti uguali e le nostre differenze riguardano solamente una maggiore o minore potenza; afferma che noi siamo come immersi in questo liquido, che corrisponde alla natura, la quale è Potenza (Dio) " Deus cive Natura"; considerando che siamo anche noi stessi dentro la natura, siamo quindi potenza e assecondiamo la nostra natura, autoconservazione, assecondando la potenza.
Nel Trattato Teologico Politico afferma che siccome siamo dentro la natura, noi abbiamo diritto a tutto che esiste all'interno di essa e siccome Dio-Natura è potenza, anche noi siamo individualmente potenti e non ci sono dei limiti, se non la potenza della nostra sostanza, ad esempio forti, deboli, alti e bassi, per questo motivo Spinoza è contrario ad ogni forma di discriminazione, poi all'interno della natura noi siamo tutti uguali.
Questa sua riflessione orizzontale ed immanente ha un importante riflesso politico, poi gli individui riescono a badare a loro stessi, ma se tutto è così bello e perfetto, perché entriamo in conflitto con gli altri?
Perché noi siamo soggetti alle passioni, rispondiamo agli stimoli, positivi ma anche negativi, quindi a differenza di Hobbes, Spinoza ritiene che non è la ragione ma gli affetti e le passioni ad indurre l'uomo a costruire una società civile.
Si arriva alla consapevolezza che è meglio sostenersi a vicenda che rimanere soli, poi la solitudine non consente di sfruttare al massimo il diritto naturale, se non ci fosse questo mutuo soccorso, mancherebbe a loro il tempo e le capacità di attuare il necessario alla propria conservazione; tuttavia mentre per Hobbes l'individuo usciva dallo stato di natura spinto dalla paura, per Spinoza l'individuo esce perché da solo non può conservarsi, e non può sfruttare al massimo i diritti naturali, in altre parole, da soli la vita è molto più difficile rispetto ad una vita in collettività.
Questo patto si basa sul consenso e sul volere che sono principi democratici, perché gli individui non costituiscono un soggetto terzo, come ad esempio il Leviatano, ma costituiscono la società. Gli individui accettano di trasferire la loro potenza alla società senza mai rinunciare ad essa, convinti della necessità della somma della potenza di ognuno.
" Se da soli siamo potenti, se uniamo le nostre potenze, ognuno riuscirà a vivere meglio."
Per sostenere questa sua teoria, lui fa riferimento agli ebrei e al patto che avevano concluso con Dio, con il quale si assoggettavano a Lui, ma la grande novità di questo episodio stava nel fatto che gli ebrei potevano comunque chiedere conto, chiedere delle spiegazioni e delle risposte a Dio, quindi non rinunciavano mai al loro diritto di natura.
Infine, un altra polemica nei confronti di Hobbes riguardava il fatto di non accettare come gli individui hobbesiani si fossero spogliati dai propri diritti, poi la cittadinanza non doveva mai imporre agli uomini come impossibili, cioè vivere in quella condizione di assolutismo, di piena superiorità del Sovrano rispetto ai sudditi. Per questo motivo nella società di Spinoza esiste il diritto alla resistenza, quindi si possono contestare quelle leggi considerate ingiuste, ma nel frattempo hanno comunque l'obbligo di rispettarle.
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