PRINCIPE - Tratta un principe nuovo che fonda un principato nuovo con l'intento di risolvere la questione su come liberare l'Italia dai barbari e dal conflitto tra Spagna e Francia, episodi che minacciavano Firenze la quale vedeva così la propria sorte e libertà in gioco.
L'Italia avrebbe dovuto nascere ex novo, in modo da contrastare gli eserciti stranieri e salvaguardare la libertà dei suoi abitanti; essa doveva nascere dunque da uomini liberi, capaci di dotarsi di leggi e istituzioni, come Sparta e Roma, le quali fondate da un solo uomo, diedero vita ad ordinamenti misti, Machiavelli quindi ricorre ad un metodo storico-interpretativo.
FIRENZE - Il ricorso al rapporto tra Principato e Repubblica era indispensabile nel tentativo di ristabilire le sorti di una Repubblica in crisi come Firenze.
Nelle "Istorie Fiorentine" lui caratterizza la città con le civili discordie e intrinseche inimicizie che avevano reso Firenze instabile. Roma era diventata grande perché riuscì a regolare i tumulti che derivavano dalla richiesta di partecipazione al governo da parte della plebe, infatti la loro partecipazione era stata vitale poi ha permesso a Roma di espandersi, Se ciò non fosse stato Roma sarebbe stata più stabile ma anche più debole; Firenze allora doveva imparare da Roma e regolare le divisioni della città affinché i cittadini potessero mantenersi uniti.
Nella storia di Firenze, le oscillazioni e variazioni di Governo non furono solo la causa della sua instabilità ma anche l'origine della sua virtù. Questi conflitti tra popolo e i grandi distanziarono Firenze dal modello romano e vanno inseriti nello sviluppo e nell'espansione delle attività economiche cittadine secondo una modalità di capitalismo mercantile. I dissidi e le divisioni interne alla città rappresentavano la lotta tra i desiderio del popolo e quello dei grandi ed è la forza del desiderio del popolo che giova la libertà perché tiene aperta l'unità dello Stato.
Se a Roma i dissidi portarono all'espansione della città trasformando uguaglianza in disuguaglianza, a Firenze fu proprio la trasformazione della disuguaglianza in uguaglianza che le lotte resero e rendono possibile l'espansione mercantile della città.
L'uguaglianza è negativa quando causa instabilità al governo, ma i conflitti possono essere favorevoli quando sono situati in un ordinamento in cui le leggi riescano a recepire la diversità e conflittualità, quindi Firenze avrebbe dovuto trovare una forma di governo adatta alla sua conflittualità. Machiavelli individuò tale forma di governo in un sistema articolato in 3 livelli:
GUERRA
In questa periodo storico la diplomazia era fondamentale, quindi per difendere o attaccare era necessario avere informazioni costantemente aggiornate, conseguite grazie alla presenta di ambasciate presso le corti degli altri Stati. La guerra era quindi inevitabile e nasceva dall'incertezza prodotta di un mondo in cui ogni rapporto veniva determinato dalla forza.
Firenze e l'Italia avevano perso la propria libertà proprio per mancanza di una adeguata preparazione militare, da qui nasce la necessità di sostituire l'esercito, che prima era composto dalla milizia, con un esercito composto da uomini forti e disposto a difendere la nazione.
Infine una delle principali caratteristiche del pensiero di Machiavelli, era la necessità del Principe di essere sempre pronto a contrastare le minacce interne ed esterne, quindi oltre alla potenza militare, doveva restare sempre vigile quindi "doveva essere furbo come una volpe e feroce come un leone"; utilizzando ogni mezzo possibile a sua disposizione per garantire la sicurezza e la difesa dando origine al famoso termine machiavellico.
L'Italia avrebbe dovuto nascere ex novo, in modo da contrastare gli eserciti stranieri e salvaguardare la libertà dei suoi abitanti; essa doveva nascere dunque da uomini liberi, capaci di dotarsi di leggi e istituzioni, come Sparta e Roma, le quali fondate da un solo uomo, diedero vita ad ordinamenti misti, Machiavelli quindi ricorre ad un metodo storico-interpretativo.
FIRENZE - Il ricorso al rapporto tra Principato e Repubblica era indispensabile nel tentativo di ristabilire le sorti di una Repubblica in crisi come Firenze.
Nelle "Istorie Fiorentine" lui caratterizza la città con le civili discordie e intrinseche inimicizie che avevano reso Firenze instabile. Roma era diventata grande perché riuscì a regolare i tumulti che derivavano dalla richiesta di partecipazione al governo da parte della plebe, infatti la loro partecipazione era stata vitale poi ha permesso a Roma di espandersi, Se ciò non fosse stato Roma sarebbe stata più stabile ma anche più debole; Firenze allora doveva imparare da Roma e regolare le divisioni della città affinché i cittadini potessero mantenersi uniti.
Nella storia di Firenze, le oscillazioni e variazioni di Governo non furono solo la causa della sua instabilità ma anche l'origine della sua virtù. Questi conflitti tra popolo e i grandi distanziarono Firenze dal modello romano e vanno inseriti nello sviluppo e nell'espansione delle attività economiche cittadine secondo una modalità di capitalismo mercantile. I dissidi e le divisioni interne alla città rappresentavano la lotta tra i desiderio del popolo e quello dei grandi ed è la forza del desiderio del popolo che giova la libertà perché tiene aperta l'unità dello Stato.
Se a Roma i dissidi portarono all'espansione della città trasformando uguaglianza in disuguaglianza, a Firenze fu proprio la trasformazione della disuguaglianza in uguaglianza che le lotte resero e rendono possibile l'espansione mercantile della città.
L'uguaglianza è negativa quando causa instabilità al governo, ma i conflitti possono essere favorevoli quando sono situati in un ordinamento in cui le leggi riescano a recepire la diversità e conflittualità, quindi Firenze avrebbe dovuto trovare una forma di governo adatta alla sua conflittualità. Machiavelli individuò tale forma di governo in un sistema articolato in 3 livelli:
a) Signoria b) Consiglio dei Duecento c) Consiglio dei Mille
GUERRA
In questa periodo storico la diplomazia era fondamentale, quindi per difendere o attaccare era necessario avere informazioni costantemente aggiornate, conseguite grazie alla presenta di ambasciate presso le corti degli altri Stati. La guerra era quindi inevitabile e nasceva dall'incertezza prodotta di un mondo in cui ogni rapporto veniva determinato dalla forza.
Firenze e l'Italia avevano perso la propria libertà proprio per mancanza di una adeguata preparazione militare, da qui nasce la necessità di sostituire l'esercito, che prima era composto dalla milizia, con un esercito composto da uomini forti e disposto a difendere la nazione.
Infine una delle principali caratteristiche del pensiero di Machiavelli, era la necessità del Principe di essere sempre pronto a contrastare le minacce interne ed esterne, quindi oltre alla potenza militare, doveva restare sempre vigile quindi "doveva essere furbo come una volpe e feroce come un leone"; utilizzando ogni mezzo possibile a sua disposizione per garantire la sicurezza e la difesa dando origine al famoso termine machiavellico.
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