Il Movimento dei Fasci di Combattimento venne fondato da Mussolini a Milano nel 1919, in seguito al suo appello all'unità e solidarietà nazionale.
Era convinto che l'Italia non dovrebbe più presentarsi secondo i vecchi schemi, ma come un arsenale dove ognuno e tutti lavoravano in vista di un obiettivo comune. Si formava così uno Stato Corporativo basato sulla collaborazione tra le classi: Combattenti e Produttori.
Benito Mussolini era un uomo molto carismatico e grazie al dono della parola e del gesto riusciva a coinvolgere le masse, così come d'Annunzio si adoperò di una milizia armata, strumento tipico della politica del fare in grado di trascinare le masse.
Il nemico secondo lui era l'antinazione, e quindi le spedizioni punitive erano un modo di riappropriarsi delle terre italiane illegalmente occupate dai primi.
Si può parlare di guerra civile? Si e no perché:
SI - Presentava una milizia armata ed organizzata
- Brutalizzazione della politica portò a vedere l'avversario come un nemico, il quale doveva essere zittito ed eliminato.
NO - La quantità dei morti non fu sufficientemente elevata da essere considerata una guerra
- Non esisteva un vera opposizioni, infatti nel cosiddetto biennio rosso i socialisti si erano divisi
- I conflitti non riguardavano l'interno territorio nazionale ma si limitarono ad alcune zone
L'unico che poteva fermarli era Giovanni Giolitti, il quale però cercò di inserire i fascisti all'interno dell'assetto istituzionale, per questo li invitò ad entrare a fare parte ad una lista di coalizione da lui guidata, ma poco dopo si trovò costretto a consegnare le proprie dimissioni perché trovò impossibile governare con alleati così imbarazzanti i quali erano contrari ad un qualsiasi accordo con le forze del centro-sinistra, ma a questo punto i fascisti erano entrati nel Parlamento.
I Fascisti erano sempre più forte e continuarono a ricorrere alla violenza, una parte di loro occupò le prefetture mentre l'altra si preparò per entrare a Roma.
Facta era molto preoccupato e quindi chiese al Re di dichiarare lo stato d'assedio, ma il Re non fece nulla per paura di dover fare i conti successivamente con comunisti e socialisti. Fu allora che indisturbati i fascisti entrarono a Roma dove il giorno successivo Mussolini venne convocato per ricevere l'incarico e formare un nuovo governo.
Lui formò un governo di coalizione tra popolari e liberali e vennero istituiti la Milizia Volontaria per da Difesa dello Stato e il Gran Consiglio del Fascismo.
FASCISTI ED ANTIFASCISTI
La maggioranza all'interno del Parlamento, nonostante la violenza e repressione, era convinta di poter utilizzare il Fascismo per contrastare comunisti e socialisti, cercando di assorbirli nel tessuto istituzionale, pertanto la vera opposizione doveva essere attuata dai socialisti e comunisti, i quali però si rivelarono inadeguati perché i socialisti riformisti erano sconvolti dalla piega brutale che la politica aveva assunto mentre i socialisti rivoluzionari e comunisti erano certi di non poter ancora rovesciare il sistema.
Mussolini sapeva che prima o poi l'incanto si sarebbe rotto fu allora che decise di emanare la Legge Acerbo, che garantiva 2/3 dei seggi alla lista che ottenesse la maggioranza di 25%, grazie alla violenza e alle intimidazioni i fascisti ottennero 60%.
Giacomo Matteotti decise di denunciare gli imbrogli elettorali, ma venne rapito ed ucciso, episodio che rischiò di far cadere il Governo, tuttavia ancora una volta la sinistra si rivelò inadeguata ed impreparata.
In seguito alle continue pressioni dei fascisti, Mussolini decise di prendere il potere e nel 3 Gennaio 1925 assume in sé tutta la responsabilità politica, sociale ed storica dell'evento.
REGIME FASCISTA
Il fascismo prese forma tra 1925 e 1926 soprattutto in seguito all'approvazione delle Legge Fasciatissime:
- Poneva la fine al diritto di organizzazione, opposizione ed associazione
- Venne istituito il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, che doveva giudicare gli oppositori più agguerriti
- Gli oppositori meno agguerriti spesso venivano mandati in esilio all'isola di Ponza o Elba.
- La Camera non venne soppressa ma per accedervi occorreva far parte di una lista che veniva formata dal Gran Consiglio del Fascismo, il quale a sua volta veniva nominato da Mussolini.
Il regime fascista tuttavia non era totalitario:
Monarchia: Il Re nonostante intervenisse poco nelle questioni politiche, aveva ancora importanti poteri come ad esempio era il capo delle forze armate
Chiesa: Era fondamentale trovare un accordo con la Chiesa in un paese popolato prevalentemente da cattolici, fu allora che Mussolini e la Chiesa firmarono i Patti Lateranensi dove riconoscevano la sovranità dello Stato del Vaticano e introdussero il cattolicesimo come religione ufficiale dello Stato.
Era convinto che l'Italia non dovrebbe più presentarsi secondo i vecchi schemi, ma come un arsenale dove ognuno e tutti lavoravano in vista di un obiettivo comune. Si formava così uno Stato Corporativo basato sulla collaborazione tra le classi: Combattenti e Produttori.
Benito Mussolini era un uomo molto carismatico e grazie al dono della parola e del gesto riusciva a coinvolgere le masse, così come d'Annunzio si adoperò di una milizia armata, strumento tipico della politica del fare in grado di trascinare le masse.
Il nemico secondo lui era l'antinazione, e quindi le spedizioni punitive erano un modo di riappropriarsi delle terre italiane illegalmente occupate dai primi.
Si può parlare di guerra civile? Si e no perché:
SI - Presentava una milizia armata ed organizzata
- Brutalizzazione della politica portò a vedere l'avversario come un nemico, il quale doveva essere zittito ed eliminato.
NO - La quantità dei morti non fu sufficientemente elevata da essere considerata una guerra
- Non esisteva un vera opposizioni, infatti nel cosiddetto biennio rosso i socialisti si erano divisi
- I conflitti non riguardavano l'interno territorio nazionale ma si limitarono ad alcune zone
L'unico che poteva fermarli era Giovanni Giolitti, il quale però cercò di inserire i fascisti all'interno dell'assetto istituzionale, per questo li invitò ad entrare a fare parte ad una lista di coalizione da lui guidata, ma poco dopo si trovò costretto a consegnare le proprie dimissioni perché trovò impossibile governare con alleati così imbarazzanti i quali erano contrari ad un qualsiasi accordo con le forze del centro-sinistra, ma a questo punto i fascisti erano entrati nel Parlamento.
I Fascisti erano sempre più forte e continuarono a ricorrere alla violenza, una parte di loro occupò le prefetture mentre l'altra si preparò per entrare a Roma.
Facta era molto preoccupato e quindi chiese al Re di dichiarare lo stato d'assedio, ma il Re non fece nulla per paura di dover fare i conti successivamente con comunisti e socialisti. Fu allora che indisturbati i fascisti entrarono a Roma dove il giorno successivo Mussolini venne convocato per ricevere l'incarico e formare un nuovo governo.
FASCISTI ED ANTIFASCISTI
La maggioranza all'interno del Parlamento, nonostante la violenza e repressione, era convinta di poter utilizzare il Fascismo per contrastare comunisti e socialisti, cercando di assorbirli nel tessuto istituzionale, pertanto la vera opposizione doveva essere attuata dai socialisti e comunisti, i quali però si rivelarono inadeguati perché i socialisti riformisti erano sconvolti dalla piega brutale che la politica aveva assunto mentre i socialisti rivoluzionari e comunisti erano certi di non poter ancora rovesciare il sistema.
Mussolini sapeva che prima o poi l'incanto si sarebbe rotto fu allora che decise di emanare la Legge Acerbo, che garantiva 2/3 dei seggi alla lista che ottenesse la maggioranza di 25%, grazie alla violenza e alle intimidazioni i fascisti ottennero 60%.
Giacomo Matteotti decise di denunciare gli imbrogli elettorali, ma venne rapito ed ucciso, episodio che rischiò di far cadere il Governo, tuttavia ancora una volta la sinistra si rivelò inadeguata ed impreparata.
In seguito alle continue pressioni dei fascisti, Mussolini decise di prendere il potere e nel 3 Gennaio 1925 assume in sé tutta la responsabilità politica, sociale ed storica dell'evento.
REGIME FASCISTA
Il fascismo prese forma tra 1925 e 1926 soprattutto in seguito all'approvazione delle Legge Fasciatissime:
- Poneva la fine al diritto di organizzazione, opposizione ed associazione
- Venne istituito il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, che doveva giudicare gli oppositori più agguerriti
- Gli oppositori meno agguerriti spesso venivano mandati in esilio all'isola di Ponza o Elba.
- La Camera non venne soppressa ma per accedervi occorreva far parte di una lista che veniva formata dal Gran Consiglio del Fascismo, il quale a sua volta veniva nominato da Mussolini.
Il regime fascista tuttavia non era totalitario:
Monarchia: Il Re nonostante intervenisse poco nelle questioni politiche, aveva ancora importanti poteri come ad esempio era il capo delle forze armate
Chiesa: Era fondamentale trovare un accordo con la Chiesa in un paese popolato prevalentemente da cattolici, fu allora che Mussolini e la Chiesa firmarono i Patti Lateranensi dove riconoscevano la sovranità dello Stato del Vaticano e introdussero il cattolicesimo come religione ufficiale dello Stato.
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