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Imparando dalla ricostruzione tedesca-


Solitamente  sentiamo delle comparazioni tra la crisi attuale e la crisi degli anni 20, ma nessuno parla del collasso democratico che ne sussegui negli anni 30. I tedeschi sanno bene come la crisi economica, causata dai debiti verso l'estero, portò al collasso la democrazia durante la Repubblica di Weimar.

Le somiglianze economiche tra la Germania degli anni 30 e la Grecia d'oggi sono paurose. La Germania dovrebbe anche ricordarsi che alcuni anni dopo quelli avvenimenti il destino del loro paese era nelle mani degli altri governi. 

(..)
 
 Non penso che i tedeschi debbano pagare il debito greco a causa della loro crisi, ma voglio che loro sappiano che devono guardare oltre quel sentimento di delusione di oggi anzi dobbiamo tutti guardare oltre per escogitare una soluzione razionale che funzioni  a tutti.
 
La Germania ha la chiave dell'unione monetaria e la BCE sarà cruciale nel finanziare un piano di recupero.La storia che voglio ricordare a tutti i miei amici tedeschi è un sapere storico che dimostra come possiamo trovare una migliore soluzione per tutti:
 
Dopo la seconda guerra mondiale gli alleati si trovarono davanti ad un dilemma: la Germania era il loro nemico, tuttavia avevano comunque il bisogno di un alleato. La Germania era sull'orlo del collasso economico a causa delle distruzioni subite durante la guerra, il costo delle riparazioni ai danni causati duranti le due guerre e il peso del debito pubblico.
Nel frattempo i Sovietici erano alle porte dell'Europa dell'est e la Germania era l'ultima barriera della resistenza. 

In questo contesto il Trattato di Londra 1953 fu concluso.

Circa 20 nazioni, i quali stavano ancora ricostruendo i propri paesi devastati dalla guerra decisero di cancellare il 50% del debito tedesco, posticipando anche la data del pagamento dei debito residuo.
 
Questo Trattato era unico, a causa del fatto che il pagamento del debito era condizionato dalla crescita economica.  Generosi prestiti furono concessi, come risultato, la Germania ha così potuto integrarsi nell'economia globale partecipando anche al governo.

Questo atto di generosità non fu un atto di altruismo, bensì un gesto di intelligenza e caparbietà politica.
 
Infatti, gli alleati sapevano che il collasso democratico tedesco dopo il calo economico degli anni 30 era, in parte, causa dagli enormi risarcimenti stipulati durante il Trattato di Versailles. 
 
Per la Germania era cruciale limitare le richieste di risarcimento della seconda guerra mondiale ed eventualmente anche le richieste future. Molto interessante è che il risarcimento tedesco ai danni al Regno Unito fu stipulato solo nel 2010. 
 
Ironicamente, tra i paesi che hanno perdonato parte del debito tedesco, ci sono anche quelli membri dell'UE che oggi sono minacciati dal piano di austerità imposto da un Kanzelerin e un mezzo Président.
 
Il piano Marshall prese atto nel 1947. Per partecipare a questo piano di  aiuti, i paesi erano obbligati a inviare le loro situazioni economiche in modo da poter accedere al mercato europeo.
Queste condizioni avevano due conseguenze:
 
Prima: I paesi influenzati dai Sovietici furono esclusi a causa delle loro differenze economiche ed ideologiche;
 
Secondo: Furono messe le prime basi della cooperazione politica ed economica per la Comunità Europea. Gli aiuti furono distribuiti grazie a decisioni condivise, così promuovendo interdipendenza ed associazione dei singoli Stati avendo come obiettivo la comune prosperità

Queste misure hanno contribuito al Wirtschaftwunder,ovvero l'impressionante boom economico della Repubblica della Germania nel dopo guerra, facendo della Germania una delle più grandi esportatrici europee.
 
Alcune nazioni affette dalla guerra ed in una situazione economica molto peggiore, prontamente e comunemente affermavano, come in un famoso programma televisivo britannico: “who won the (bloody) war anyway?” 
 
Forse questa frase ci permette di capire il motivo storico del distaccamento Britannico dalla UE, distaccamento che aumenta sempre di più a causa delle decisioni prese dagli Stati membri dove la supremazia tedesca è senza dubbio, evidente.
 
La popolarità della Merkel non dovrebbe essere confusa con la sua statura politica. Un vero leader, come lei si dichiara di essere, direbbe ai suoi concittadini che loro sono coloro che traggono più vantaggio dall'euro, poi senza di esso, le loro esportazioni soffrirebbero, e che grazie a questa crisi, gli interessi delle rate del loro debito nazionale è quasi dello 0%.
 
Lei deve spiegare ai suoi concittadini che non si tratta di vincere o di perdere, bensì di non vincere da soli, perché nel lungo periodo la Germania vincerà solo se l'Europa vince.
Non deve essere fatto come una riparazione, e molto meno come un atto di altruismo ma sì come caparbietà e sapienza politica.
 
Continuiamo a dire a Frau Merkel che lei, con i suoi 22 milioni di voti non può decidere il destino di 500 milioni di persone.

La lezione ad essere imparata è che la cancellazione del debito, la solidarietà tra i paese, la produttività degli investimenti e il rafforzamento della democrazia sono le soluzioni alla crisi europea.

Lo scenario alternativo è la rinascita della Repubblica di Weimar, nei paese che meno di 40 anni fa avevano un regime autoritario.

Le decisione imposte dagli altri andranno soltanto ad indebolire la legittimità nazionale politica e aumentando la sensazione di umiliazione.

Questa decisione sarà sicuramente nelle mani della Germania, che deve capire che nessun piano di uscita sarà completo, legittimo oppure accettabile fino a che non includa  investimento sociale, ripensamento del ruolo della BCE, e più importante, che le decisioni economiche siano democratiche  ma questo... sarà per una prossima volta.














Testo può essere visto nella lingua originale: 
 
https://migsinbrussels.wordpress.com/2012/02/19/learning-from-the-german-rebuilding/














 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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